Tecnologie al servizio dell’innovazione sociale: intervista a Stefania Capogna
Mariella Bruno, Fondatrice di Diversity Opportunity, la società di consulenza e servizi per l’area risorse umane, intervista Stefania Capogna, Direttrice del centro di ricerca DiTES – Digital Technologies, Education and Society, per affrontare il tema dell’innovazione tecnologica. Uno sguardo a 360 gradi per capire la portata di questo fenomeno all’interno dei contesti educativi e aziendali e comprendere in che modo l’attività di ricerca e sperimentazione del centro della Link Campus University favorisce la valorizzazione delle tecnologie.
Professoressa, qual è la ricaduta dell’accelerazione dei processi di innovazione tecnologica in ambito educativo-scolastico?
Lo sviluppo di Internet e la sua penetrazione diffusa hanno cambiato profondamente ogni dimensione della nostra vita pubblica e privata: dal lavoro alle relazioni affettive; dalla comunicazione alla nostra percezione del tempo e dello spazio fino al modo di produrre innovazione e conoscenza. Con l’avvento di Internet, il modo di produrre e gestire la conoscenza è profondamente mutato, grazie a uno straordinario sviluppo tecnologico che immette sul mercato strumenti sempre più versatili, capaci di fornire e gestire quantità crescenti e diversificate di informazioni, attraverso una varietà di codici comunicativi (audio, video, scrittura etc). Tutto è cambiato, diceva Drucker nel 1978, meno che il modo di concepire e realizzare la scuola. Oggi noi osserviamo una forte tensione tra exploitation – con cui si intende la messa a frutto delle conoscenze già possedute – ed exploration – cioè l’esplorazione di nuovi campi di conoscenze. Le ricerche sul campo mostrano la presenza di numerose esperienze virtuose ed avanzate diffuse sia sul territorio nazionale, sia oltre confine. Ma sono esperienze che faticano ad affermarsi, a fare sistema, a superare la dimensione locale e progettuale.
Come opera il centro di ricerca DiTES – Digital Technologies, Education and Society?
Nella complessità contemporanea e nel mondo globale nessuno vince da solo. Il centro di ricerca vuole creare ponti tra mondi differenti, in particolare tra scuola, lavoro, territorio e accademia, al fine di porsi come agente di cambiamento e di innovazione culturale.
I principi salienti che guidano l’istituzione del neo nato centro di ricerca sono:
- il valore della rete in una logica intersistemica dove soggetti afferenti a mondi diversi possono condividere e scambiarsi risorse o idee. Lo scopo è quello di creare una connessione valorizzando la logica della filiera che partendo dalla scuola, abbraccia l’università, la ricerca, l’innovazione, lo sviluppo per arrivare al più ampio sistema socio-economico e produttivo;
- il valore della multidisciplinarietà, infatti le competenze considerate cruciali per rispondere alla complessità del mondo contemporaneo sono quelle cross culturali, di networking, di diversity management, capacità di collaborazione in ambienti virtuali, progettualità, adattabilità e resilienza per muoversi all’interno di sistemi organizzativi complessi, frammentati e territorialmente dispersi.
In che modo le tecnologie possono favorire il Diversity Management in ambito aziendale?
L’obiettivo generale del centro di ricerca DiTES è quello di valorizzare le tecnologie in un’ottica di empowerment individuale, organizzativo e di comunità. La persona è al centro del processo di innovazione e di digitalizzazione. In una società iper-tecnologica oggi abbiamo bisogno di promuovere e sostenere processi di innovazione sociale. Con il termine “innovazione sociale” si intende la ricerca di nuove risposte, e soluzioni alternative, ai problemi sociali irrisolti. Sono considerati quindi percorsi di innovazione sociale l’individuazione e la distribuzione di nuovi servizi che migliorano la qualità della vita degli individui, delle organizzazioni e delle comunità; l’individuazione e l’implementazione di nuovi processi di integrazione/inclusione nel mercato del lavoro; lo sviluppo di nuove competenze, la creazione di nuovi posti di lavoro e nuove forme di partecipazione che possono contribuire a migliorare la posizione delle persone e delle comunità nel gioco globale. Il centro ambisce a svolgere un ruolo di “soggetto innovatore-integratore” che, pur essendo radicato in un settore tecnico-culturale specifico, possa intercettare percorsi di intersezione e creare nuove opportunità e modalità di collaborazione volti a favorire produzione, valorizzazione e trasferimento di conoscenza.