La mappa dell’imprenditoria immigrata in Italia. Dall’integrazione economica alla tutela della salute e sicurezza sul lavoro
Festival della Sociologia 2019
Nella cornice del Festival della Sociologia è stato presentato il lavoro del Dipartimento di Scienze della Formazione Roma tre in collaborazione con il Censis dal titolo “Mappa dell’imprenditoria immigrata in Italia – dall’integrazione alla tutela della salute e sicurezza”.
Progetto realizzato con il supporto finanziario dell’INAIL (Bric ID 46), dall’Università Roma Tre e dalla Fondazione Censis, in collaborazione con INAIL-Dimeila.
I lavori Coordinati da Antonio Cocozza responsabile scientifico del progetto, Università Roma Tre, hanno introdotto i risultati della ricerca. La relatrice del Censis Anna Italia ha presentato i principali risultati dell’indagine quantitativa, seguita poi da Emanuela Proietti Università degli studi di Roma tre che ha illustrato il questionario SSL (sicurezza, salute, lavoro) somministrato agli imprenditori stranieri e presentato i dati dell’indagine qualitativa. Maria Giovannone, Università degli Studi Roma Tre è poi intervenuta” sulla Formazione per la sicurezza e migrazione: profili giuridici e prospettive evolutive della normativa vigente”.
La presentazione del policy paper derivati dalla ricerca mixed-based (quantitativa e qualitativa) è stata condotta invece da Stefania Capogna, direttrice scientifica del centro di ricerca Dites, Università Link Campus.
Le 23 interviste effettuate a partire da luglio del 2018 a febbraio del 2019 hanno percorso da Nord a Sud la penisola, scegliendo testimoni privilegiati e stakeholder ritenuti strategici ai fini della ricerca: Associazioni di categoria, Sindacati, Associazioni e Cooperative, anche di immigrati, Fondi Interprofessionali, oltre a imprenditori stranieri.
il questionario somministrato ha evidenziato, in primo luogo, i fattori di rischio:
- mancanza di tutele e di diritti per i lavoratori, lavoro irregolare e illegale
- mancanza di simulazioni ed esercitazioni
- condizioni ambientali generali
- inadeguata conoscenza delle differenti categorie di rischio /contesto
- dimensione interculturale
Nell’indagare i fattori di rischio è stato possibile ricostruire gli ostacoli,ma anche le opportunità per la diffusione di una cultura della Salute e della Sicurezza sul Lavoro nelle imprese condotte da immigrati. La mappatura mette altresì in evidenza una diversa condizione per ogni settore produttivo e dimensioni aziendali. Dalla mancanza di totale programmazione delle attività perchè legate agli eventi atmosferici (imprese agricole) alla debole se non assente conoscenza delle norme in materia di sicurezza del lavoro.
Un primo importante intervento strategico può essere rappresentato dal ruolo svolto dalle reti territoriali di accoglienza, supporto e consulenza.
Le principali esigenze in ambito SSL da parte di imprenditori stranieri:
- Ricerca e accesso finanziamenti,
- Attività di formazione lingua,
- Attività di informazione e formazione SSL, primo soccorso,
- Mediatore culturale nei luoghi di lavoro,
- Maggior controllo-rispetto norme
La swot analisi condotta ha poi evidenziato i punti di forza e i punti di debolezza e opportunità nell’approccio alla Salute e Sicurezza sul Lavoro. Nei punti di forza registriamo, sensibilità, motivazione personale, il ruolo della rete territoriale (formale ed informale) consulenza specializzata e partecipazione ad azioni di informazione e formazione e integrazione nella comunità. Per le debolezze resta ancora un ostacolo la conoscenza della lingua italiana, la scarsa conoscenza della normativa in materia di SSL, un approccio che preferisce delegare la responsabilità in materia di adeguamento alla normativa, specie nelle piccole dimensioni aziendali.
Le minacce sono invece rappresentate dalle condizioni di contesto: crisi dei corpi intermedi, condizioni di isolamento degli Stakeholder, lavoro irregolare e illegale, costi della messa in sicurezza “burocratizzazione” della normativa, assenza della leadership istituzionale. Tuttavia sono presenti anche le opportunità che possono essere esperite dalla rete territoriale di accoglienza: “presa in carico” dell’imprenditore straniero per un’azione complessiva di inclusione, azioni di informazione e formazione diffuse e gratuite, politiche integrate, Empowerment di comunità, cultura della prevenzione.
“La sicurezza entro un approccio culturale alle organizzazioni, può essere concepita come una competenza sociale che si realizza nell’interazione fra individui, organizzazioni ed ambiente istituzionale”
Scarica il rapporto
(Gherardi, Nicolini, Odella, 1997)
Rosa Emilia Giancola
Festival della Sociologia 2019 “senso e direzioni di senso”
11/10/2019