Futuro del lavoro lavoro del futuro
In futuro, lavoreremo di meno o di più? il contributo di Stefania Capogna del centro di ricerca Dites alla tavola rotonda organizzata dalla Cida il 10 dicembre 2019.
Un programma denso di interventi. Il mondo del management si interroga sugli effetti del mondo V.U.C.A e su come sta cambiando di conseguenza il mercato del lavoro. La polarizzazione delle professionalità verso una società tra Top management e lavori a bassa qualificazione, gli impatti della digitalizzazione, della robotica sul lavoro operaio, l’intelligenza artificiale e lavoro manageriale.
Questo il panel dei temi affrontati e non ultimo il nodo su quale comunità costruire. Una “comunità educante” impegnata a costruire il futuro, attraverso una filiera virtuosa e integrata che coinvolga tutti gli attori: scuola, università, ricerca, innovazione, sviluppo, aziende, <<perché nessuno esiste senza l’altro>>.
Questa prospettiva potrebbe essere già una delle risposte.
Parlare di futuro significa misurarsi con alcuni drammatici gap e sfide epocali dettati dalla trasformazione tecnologica e i connessi processi di globalizzazione:
- le crescenti disuguaglianze prodotte dalla contemporaneità;
- le innumerevoli crisi emerse a seguito di una globalizzazione selvaggia;
- il boom demografico e la ‘fine del lavoro’;
- la “normalizzazione” delle disuguaglianze, derivanti dalla abdicazione della giustizia sociale di fronte alla superiorità e velocità di algoritmi che troppo spesso vengono accettati come ‘black box’ di cui ignoriamo fino in fondo il funzionamento;
- la crisi dei corpi intermedi e il relativo sfaldamento del patto sociale tra generazioni e comunità.